Chiesa: “Difficile oggi diventare una bandiera. Sogno di vincere la Coppa Italia in viola come papà”

Federico Chiesa racconta il suo presente in viola e gli obiettivi per la sua carriera, tra famiglia e gol

In una lunga intervista a SportWeek, inserto del sabato della Gazzetta dello Sport, Federico Chiesa si è raccontato, tra passato, presente e futuro:

” 75 milioni, la Juve. Ti senti di promettere che diventerai una bandiera come Antognoni? “Non sono nessuno al cospetto di Antognoni: lui ha lasciato un segno indelebile nello sport italiano, io sono solo al terzo campionato da professionista. Diventare una bandiera? Non lo so, credo che nel calcio attuale sia complicato. Sono un uomo mercato? Può essere, nel caso sarà la Fiorentina a valutare le richieste, io penso al Napoli”.

Baggio contro il Napoli incantò il San Paolo e Maradona… “Certo, partì palla al piede dalla sua metà campo e scartò tutti, portiere compreso, poi segnò a porta vuota. Pagherei per ripetere una prodezza simile. Ma anche qui: è sbagliato paragonarmi a Baggio. Mi basterebbe vincere contro il Napoli, anche senza segnare”.

Pensare in grande, può la Fiorentina diventare il Leicester d’Italia? “Quella è una favola a lieto fine, in Inghilterra è più semplice. Da noi è diverso e credo sia inutile prendere in giro i tifosi: la Juve a un gruppo già stellare ha aggiunto Cristiano Ronaldo, il numero uno”.

Scudetto una chimera, la la Coppa Italia? “Faccio io una domanda: sai quando la Fiorentina l’ha vinta l’ultima volta? Nel 2001. In attacco giocavano Nuno Gomes ed Enrico Chiesa, sarebbe bellissimo imitare papà”.

Il momento più bello? “Il debutto in Serie A in casa della Juve. Non era previsto, quando Paulo Sousa me l’ha detto sono rimasto spiazzato. Sì, avevo anche un po’ di paura, ma poi è passata. E’ stato tutto bellissimo, persino il siparietto con uno steward che dopo l’intervallo non voleva farmi entrare in campo. Non mi conosceva, avevo la felpa perché ero stato sostituito. Così quando ho cercato di raggiungere la panchina per vedere il secondo tempo mi ha bloccato”.

Il più brutto quando ti hanno accusato di essere un simulatore per il rigore contro l’Atalanta? “Beh, è acqua passata. Certo, non mi ha fatto piacere. A volte si dicono delle parole che forse sarebbe meglio evitare. Quello era un episodio interpretabile. In campo ho avuto una sensazione, ho sentito un colpo. Capisco che rivedendo le immagini si possa pensare pensare all’opposto, ma andiamo oltre…”.



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