Le parole di Bryan Dabo in esclusiva al Pentasport di Radio Bruno

Parla il centrocampista viola

Le parole di Bryan Dabo in esclusiva al Pentasport di Radio Bruno:

"Ho imparato subito l'italiano perché credo sia importante conoscere la lingua per poter parlare con tutti. Sento l'affetto dei tifosi e all'inizio è stata una sorpresa, il feeling con loro è davvero ottimo. Quando non sono in campo mi piace scherzare ma quando entro in campo penso solo e soltanto a giocare. Il gol contro l'Empoli? Il momento più dello stagione per me, la partita che ho sentito di più invece è stata quella contro la Sampdoria perché abbiamo douto giocare in 10 per molto tempo. Io vorrei giocare sempre ma ho grande rispetto per tutti, compreso l'allenatore, che deve fare delle scelte. La posizione di esterno contro il Napoli? A me va bene qualsiasi ruolo, darò sempre il massimo. Nel mercato di gennaio avevo 4/5 opzioni, ho parlato con il Mister dicendo che volevo restare, anche se altrove avrei potuto giocare di più ma mi trovo davvero bene qui. La settimana prossima? Sarà molto importante ma dobbiamo pensare partita per partita, prima l'Inter e poi l'Atalanta, tutti noi vogliamo andare avanti in Coppa Italia. Per vincere una competizione serve un grande lavoro dall'inizio alla fine, serve continuità. L'episodio arbitrale di Ferrara? Io mi stavo riscaldando quindi ho visto il fallo su Chiesa da pochi metri, ho visto subito che era rigore e l'ho detto ad un giocatore della Spal che si stava riscaldando vicino a me, anche lui era d'accordo e mi ha detto "se Chiesa si butta per terra è rigore", io gli ho risposto "Federico non si butta per terra, prova a restare in piedi in ogni modo, altimenti la gente lo critica". Sono tornato in panchina e ho detto a tutti che era rigore, quando ho visto l'arbitro che andava al Var ho detto "sono sicuro, darà rigore", qualcuno mi ha guardato in modo strano e mi ha detto "che dici Bryan?". Vero: è passato molto tempo dal gol annullato al rigore, ma l'arbitro ha fatto bene. Il Var ha portato molta giustizia, anche se ha tolto un po' di "sensibilità" ma dobbiamo abituarci. Fuori dal campo ho tante passioni: la musica, la moda etc, ma io do il 200% per il calcio. Ho fatto il conservatorio e suono 4/5 strumenti, forse dopo il calcio mi dedicherò alla musica perché è una grande passione, ma in futuro potrei anche fare l'allenatore, vedremo. Nello spogliatoio non decido io la musica da mettere, di solito decidono i sudamericani ma è meglio così perché io ascolto generi diversi: rock, jazz, funk. Alla vigilia delle partite mi piace stare in famiglia, con i miei bambini, perché se metti troppa pressione prima della partita non puoi essere al top in campo, poi da quando inizia il riscaldamento penso solo alla partita. Lafont? Alban è un mio connazionale e abbiamo molte cose in comune, quindi è come un fratello, le nostre famiglie sono molto legate, non è facile trovare un rapporto del genere nel mondo del calcio. I suoi errori? Alban può diventare uno dei migliori portieri del mondo, è giovanissimo ed è un ragazzo che ascolta bene i consigli quindi deve solo riuscire a non fare scelte sbagliate. Con la sua qualità può evitare certi errori. La città? Io sono di Marsiglia ma è come se Firenze fosse la mia città, mi trovo benissimo in qualsiasi situazione. La Nazionale? Sono contento di aver trovato spazio, a marzo avremo una partita importante. I punti persi in campionato? Sì, abbiamo sbagliato alcune partite, per esempio contro il Frosinone e il Parma, ma abbiamo una squadra giovane e un gruppo sereno quindi possiamo fare bene".



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