Montella e Prandelli, quando l’illusione del rilancio diventa un incubo: ora rischiano di bruciarsi

All’interno delle pagine sportiva dell’edizione nazionale de La Repubblica si parla di “nuvole fantozziane” sulle testa di Vincenzo Montella e Cesare Prandelli. Fiorentina-Genoa all’ultima giornata sarà una finalissima alla rovescia, una sorta di Champions League della salvezza (o della retrocessione in B). I due tecnici sono capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato, come spesso gli è capitato negli ultimi affannati anni della loro carriera in cui hanno inseguito il rilancio. La Fiorentina, dopo il benservito a Pioli, va di male in peggio. Montella aveva un bel ricordo di Firenze, adesso è un incubo: un pareggio iniziale col Bologna e poi solo sconfitte, un solo gol fatto nonostante Chiesa, il miglior giovane italiano su piazza. Almeno fino a ieri: i 100 milioni di quotazione saranno precipitati pure quelli. Il pubblico contesta, attacca i Della Valle, li accusa di aver fatto solo la politica delle plusvalenze. A Firenze c’è un grande senso di sfascio e soprattutto di diffidenza: la possibilità di tornare brutalmente a 17 anni fa, quando la Fiorentina precipitò in B, è reale. E Montella (così come Prandelli) rischia di bruciarsi brutalmente.



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