Le dichiarazioni di Pradè in conferenza stampa

Il nuovo diesse viola è stato ufficialmente presentato

Queste le parole di Daniele Pradè ieri in sala stampa: "Tante volte non diamo un significato importante alla parola grazie ma per me è fatto col cuore. Grazie a Joe (Barone, ndr), al Presidente Commisso che mi ha detto che anche a 70 anni va al doppio della mia velocità. Voglio iniziare un percorso insieme a tutti quanti, da Montella ai tifosi. Un grazie anche alla città: è stato tutto strano ma la mia famiglia è stata la prima ad essere contenta di tornare a Firenze. Una delle città più belle del mondo. Ho sentito anche i Della Valle, visto che soprattutto con Andrea avevo un rapporto non solo professionale. Anche quando scomparve mio padre, Andrea venne da me nonostante tutti i suoi impegni. Mi hanno fatto un augurio per questa nuova esperienza dicendomi: abbiamo scelto le persone giuste per la Fiorentina. Poi voglio dire un'altra cosa perché era una promessa. Quando lasciai la Fiorentina non era previsto, tanto che il giorno prima avevo trattato un giocatore in Spagna. Poi il giorno dopo il comunicato con cui mi hanno esonerato. Mi hanno chiamato tutti ma il primo è stato Davide Astori. Gli avevo promesso: un giorno ritorneremo insieme. Eccomi, Davide, sono qui".

Sul Fair-play finanziario: "La proprietà ha subito fissato un incontro con la UEFA per chiarire la situazione. Ma è tanto complessa che ci vorrebbe un giorno intero per definire tutto. Detto questo, un piano già ce l'ho. Ho un tetto salariale più alto rispetto alle altre volte ma siamo in una situazione di difficoltà, visto che abbiamo 75 calciatori sotto contratto, di cui circa 60 non funzionali al nostro progetto. Bisogna assolutamente snellire. Ma non mi sono state chieste plusvalenze".

Su De Paul: "Mi piace moltissimo ma lui non è raggiungibile per noi come per tante altre squadre. Come detto prima, pensiamo allo snellire la rosa, poi penseremo agli acquisti".

Su Veretout: "Ha chiesto di essere ceduto per crescere di livello. Ci sono più squadre che stanno parlando con noi ma nessuna ha ancora fatto un'offerta scritta. Il ragazzo è disponibile, si allena con noi e cercheremo di trovare una soluzione. Non vogliamo contropartite. Solo lui ha chiesto la cessione".

Su Chiesa: "Io posso soltanto dire che quando tornerà dalle vacanze gli parlerò e gli spiegherò il mio progetto. Ci metteremo seduti e capiremo bene la sua testa e che cosa recepirà. Per ora non ci sono stati contatti, aspettiamo che torni".

Su quali ambizioni: "Facciamo le cose con grandissima pazienza: lo chiedo alla proprietà e alla tifoseria. Le cose vanno costruite piano piano, la situazione è diversa dal 2012. Ci sono tanti giocatori da cedere. Garantire oggi un risultato sportivo non sarebbe corretto. Si acquisisce col tempo".

Sugli eventuali acquisti: "Non serve a niente comprare giocatori come Higuain, è più importante attenersi al programma che abbiamo stilato. La gente si aspetta che ci mettiamo la faccia e l'identità, non vuole nomi. L'entusiasmo si crea così. Partiamo da un modulo di base: il 4-3-3 che può cambiare in determinate situazioni. Avremo un play e due difensori centrali che giocano il pallone".

Su Pavoletti: "È incedibile".

Su Dragowski: "Se sceglierà di restare alla Fiorentina, sarà il portiere titolare della squadra".

Su Inglese: "È un calciatore che ci piace ma a quei costi non è sostenibile".

Su Bennacer: "È un giocatore che mi piace da tanto ma lui vorrebbe giocare una competizione europea".

Sulla figura di Andrea Mancini: "Stiamo organizzando un gruppo di lavoro, che non è solo di scouting perché seguiranno tutti i giocatori, anche i nostri che magari sono in prestito. Ci saranno 4-5 elementi che ci accompagneranno nel nostro percorso, lui è uno di questi".

Su Daniele De Rossi: "È stato un po' come 'quattro amici al bar'. Il rapporto tra me, Daniele e Vincenzo è questo e ne abbiamo parlato informalmente. Non c'è stata una vera e propria offerta, quindi non c'è stato un no". 

Sul cercare giocatori in grado di gestire lo spogliatoio: "Mi piacerebbe riprendere un Lupatelli, una persona che stia nello spogliatoio in un modo. Viviano è un portiere fortissimo ma se noi teniamo Dragowski noi non possiamo tenere un portiere come lui. Mi ha anche detto che avrebbe aiutato ma avrebbe messo troppa pressione a Dragowski".

Su Montella: "L'ho trovato non carico, stracarico. Ha tantissime idee e l'ho trovato più uomo. Lo conosco talmente bene che so tutto di lui, non può non essere motivato. Se fallisce qui sarà un fallimento totale per lui, quindi non può che dare il 110%".

Su Badelj e Biglia: "Sono due calciatori forti con problematiche diverse. Biglia è in scadenza ma ha un contratto molto alto, per Badelj bisognerebbe ricomprare un giocatore andato via a zero..."

Su Borja Valero: "C'è stata la suggestione. Per quello che ha dato era normale che fosse così, ma ha uno stipendio troppo alto".

Su operazioni come Cuadrado e Gomez: "La prima è stata una particolare operazione ma certamente ottima. La seconda me la tengo addosso per tutto ciò che è successo. È andata male ma ha acceso un grande entusiasmo. Io ho sempre avuto indipendenza e così sarà anche questa volta, anche se condividerò ogni scelta".

Sul rapporto ds-allenatore: "L'allenatore è il timoniere della barca quindi per forza di cose ci sarà condivisione. Però scegliamo noi della società, pur con l'avvallo dell'allenatore".

Sullo staff sanitario: "Ci dobbiamo parlare perché vogliamo cambiare qualcosa anche lì".

Su Benassi: "Ci piace e non abbiamo mai trattato con il Genoa. Deve andare in Nazionale".

Su Saponara, Eysseric e Cristoforo: "Li valuteremo in ritiro".

Sulla richiesta di tempo: "Vogliamo una squadra competitiva già da questa stagione. Ci vuole tempo per essere come l'Atalanta, mio riferimento al momento. Quest'estate non faremo acquisti prima del 10 agosto".

Ancora su Chiesa: "Ci parleremo".

Su Simeone: "È un giocatore forte che vogliamo assolutamente rigenerare. È uno dei non 60, anche perché sul mercato ci sono profili che non gli sono superiori. Poi mi piace una cosa: quando un attaccante fa male una stagione, quella dopo deve mangiare l'erba".

Su Lirola: "Non è una pista che possiamo seguire".

Sul settore giovanile: "Cambieremo. Vogliamo ridare un'identità al territorio, ci piacerebbe molto costruire una squadra italiana o toscana in futuro ma è molto difficile".

Sui giovani: "Li vogliamo valutare tutti in ritiro".

Sulle plusvalenze: "Mi hanno detto che non importa fare minusvalenze. A chi me l'ha comunicato, lo volevo baciare... (ride. ndr)".

Su eventuali cessioni ai NY Cosmos: "Non è possibile dal punto di vista legale...".

Su Terzic: "C'è ancora un posto da extracomunitario ma lui va valutato".

Su Lafont: "Ci ha chiesto di valutare le offerte ma è stata una decisione nostra quella di mandarlo a giocare. Voglio specificare una cosa: non ci saranno più situazioni come quella legata a Zaniolo. Faremo tutte operazioni con un controriscatto per noi, e così è stato per Lafont".

Ancora su Veretout: "Non avendo avuto offerte ufficiali non posso dare una risposta, anche se abbiamo parlato con tutti gli interessati".

Su Commisso: "Chiama dieci volte al giorno, voleva essere anche qui in conferenze call (ride, ndr)".

Su Ounas e Rog: "Rog non ci piace, Ounas invece sarebbe funzionale ma se gli offri Veretout, loro ti chiedono anche la differenza".

Sui rimpianti della precedente esperienza: "L'aereo di Berbatov. È stato quello il più grande rimpianto. Oppure quando eravamo secondi in campionato e non siamo stati in grado di soddisfare un allenatore (Sousa, ndr) con un acquisto che gli avrebbe dato la giusta tranquillità: Mammana. Lì si è perso l'equilibrio ed è stato tutto un uno contro l'altro.



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