“Sono passati già due anni da quel giorno terribile, ma in noi il ricordo di Davide è vivo, come si fosse accaduto ieri. Solo l’affetto della gente ci ha permesso di andare avanti”. Renato Astori racconta al Corriere Fiorentino come è cambiata la vita della sua famiglia da quella tragica notte di Udine del 4 marzo 2018. Quest’anno, vista l’emergenza nazionale, la messa in ricordo di Davide a San Pellegrino non sarà aperta a tutti fedeli, ma come spiega Renato al quotidiano potranno partecipare solo i familiari. Il leitmotiv di questi due anni è stato l’affetto: “In questi due anni sono venute a trovarlo tante persone da tutta Italia, in particolare dalla Toscana e da Cagliari – e ribadisce – questo affetto quotidiano ci permette di andare avanti”. Poi racconta come la famiglia Astori sia rimasta in contatto con la famiglia Della Valle, con Antognoni, Badelj e alcuni calciatori mentre “con la nuova società ci conosciamo poco”.
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