Da Sella a Vitor Hugo, quando il gol non è un caso: domenica è di nuovo Benevento

Il ricordo vola a quel pomeriggio del 2018

Pensi al Benevento e torni ad un pomeriggio surreale. L’11 marzo 2018 è ancora storia recente, e il gol di Vitor Hugo, il sostituto di Astori, numero 31, al minuto 31 (13 rovesciato), a nessuno è sembrato un caso. Oltretutto, al minuto 13, quasi in concomitanza con il lungo applauso del Franchi, il cielo cominciò a lacrimare. Ma il calcio non è nuovo a regalare simili episodi, coincidenze per alcuni: la scelta di Mazzoni di puntare sullo sconosciuto Sella, assente anche nella foto di squadra, nel 1978; il missile di Tendi che si vendicò della sbruffonata di Causio nel 1980; l’unico gol di Pruzzo con la Fiorentina, proprio contro la sua Roma, estromessa dalla UEFA dal suo vecchio bomber. E ancora: Mareggini che para il rigore a De Agostini nel 1991, dopo il gran rifiuto di tirarlo da parte di Baggio, oppure il gol da attaccante navigato di Fantini, che aveva l’ingrato compito di sostituire Riganò nello spareggio col Perugia datato 2002. Dicono che siano solo coincidenze, ma, conclude La Nazione, non sanno cosa si perdono  non essere convinti del contrario.



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