Prandelli dalla gioia alla resa, la parabola di un amore

Su La Nazione il racconto di Stefano Cecchi e di un calcio che non c'è più

"E adesso, adesso che questo padre sportivo è uscito di scena in punta di piedi con l’eleganza malinconica di una ballerina di fila, resta come un senso di vuoto. L’idea che si sia perso qualcosa di alto e nobile che apparteneva a questa città. Perché Cesare Prandelli verrà pure da Orzinuovi, Urs Nof come dicono in bresciano, terra ruvida di terremoti e pestilenze, ma oramai nell’anima era sanfredianino come la facciata brunelleschiana di Santo Spirito o i tramonti sull’Arno che si vedono dal ponte alla Carraia. Prandelli e Firenze, che strano rapporto da raccontare". Così Stefano Cecchi, su La Nazione, racconta la parabola dell'amore tra Cesare Prandelli e Firenze. Ricordando anche le fgrasi più note che hanno segnato la storia: "A Firenze le critiche sono critiche d'amore", "Per amore di Firenze ho detto alla Juve", "Sono tornare per il cuore e l'istinto". 



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