Antognoni-Barone: il botta e risposta dopo la separazione tra il club e l'Unico 10

Antognoni: "Con Barone un incontro di terrificante freddezza". La replica del dg: "E' stata una scelta sua, l'offerta era prestigiosa"

Dopo la separazione dalla Fiorentina Giancarlo Antognoni torna a parlare su la Gazzetta dello Sport e sulle colonne di Tuttosport. Ecco le sue parole al quotidiano: "In cinquant’anni di calcio non mi era mai stato chiesto si sgomberare l’ufficio prima di dare la risposta definitiva. L’incontro con Barone è stato terrificante, di inaudita freddezza: neanche un magazziniere può essere trattato come mi ha trattato lui. Con un approccio del genere ho capito come sarebbe finita. Al di là di tutto, è una questione di rispetto. Commisso? Avrà tanti soldi, molti più di me, e li ha fatti lavorando sodo e costruendosi da solo: anche io ho fatto così quando a 15 anni me ne sono andato da casa. Chi sono oggi? Un nullafacente che sa cosa sia la dignità. Volevo solo continuare a fare il mio lavoro perché sono convinto di saperlo fare bene. Io in Federazione? Spero proprio di sì: potrei essere utile. Ai fiorentini dico che voglio loro un gran bene”.

Questa la replica del direttore generale del club Joe Barone: “L’aria di Moena fa decollare la Fiorentina! Siamo qui per preparare la squadra per il campionato. Il mister sta lavorando abbastanza bene, abbiamo iniziato a lavorare a Firenze, ieri è stata un’ottima seduta e anche oggi la squadra sarà in campo. E’ bello vedere la tifoseria accanto alla squadra, si sente il caldo della Fiorentina, questo ci fa piacere e ci auguriamo avere tutti gli stadi pieni alla ripresa del campionato. In Lega stiamo lavorando per questo, adesso però pensiamo alla squadra e alla tranquillità del gruppo”.

Sulle parole di Antognoni: “Noi siamo tranquilli, siamo qui per lavorare per il campionato. La squadra non ha bisogno di distrazioni dal campionato, l’allenatore è la cosa più importante. Dispiace leggere queste parole in giro, l’utilizzo di amicizie del passato. Abbiamo offerto un lavoro molto molto importante a Giancarlo, ci dispiace che non abbia accettato perchè è un ruolo super importante, cioè quello di scoprire i talenti per la Fiorentina del futuro. L’attacco al proprietario Commisso non è stato bello, perchè Rocco ha fatto di tutto, non penso che si debba scusare o chiamare nessuno. Ha fatto dei commenti pubblicamente molto belli, sempre, perciò non penso che debba chiamare nessuno. Giancarlo ha il numero di Rocco, poteva chiamarlo lui, ma la cosa più importante in questo momento è la squadra e la Fiorentina. Oggi dobbiamo prepararci per il campionato, Giancarlo è la bandiera della Fiorentina, tutto quel che ha fatto l’ha fatto sul campo, non l’abbiamo buttato fuori, è stata una sua decisione. Nessuno gli ha mai detto di andare via, pensiamo al campo. Perchè il settore giovanile e non la prima squadra? Perchè con un investimento da 87 milioni sul centro sportivo puntiamo al giocatore self made, che cresce in casa, ritenevamo che una persona come Giancarlo ha e aveva la fiducia giusta e che con la sua responsabilità poteva gestire la parte tecnica del settore giovanile. Lui però non l’ha accettato”.

Sulle altre figure giovanili che si occuperanno del settore giovanile come Angeloni o lo stesso Burdisso e ancora sul ruolo di Antognoni: “Non è che ci sono tante figure nel vivaio, ma una crescita del vivaio stesso perchè abbiamo migliorato il nostro piano di guardare a Firenze, al’area metropolitana e poi ad altre aree strategiche. Giancarlo avrebbe visto gli allenamenti, la crescita dei calciatori, sarebbe andato nei raduni delle squadre di calcio di tutta Italia per osservare giocatori che sarebbero potuti arrivare. Penso che anche lo scouting nel settore giovanile sarebbe stato importante, quanto all’aspetto economico non vorrei parlarne, ma era una buona offerta, di grande responsabilità. Una sconfitta? Non siamo qui per fare polemiche, voglio bene a Giancarlo, era sempre con me ogni giorno, ha preso una sua decisione, ci dispiace, sarà sempre parte della Fiorentina, la sua storia l’ha fatta sul campo ma adesso chiedo a tutti di pensare al campo e alla squadra. Questa è la cosa più importante, non di mancare di rispetto a Rocco Commisso perchè ha già nei fatti fatto vedere molto. Non voglio parlare della parte economica di Commisso per la Fiorentina, non è il tema, il tema è che oggi siamo qui per la squadra e per l’inizio del campionato. Abbiamo un nuovo allenatore, tutti abbiamo creduto e abbiamo scelto Vincenzo, lo seguo dai tempi del Trapani e ora è il nostro leader. Siamo tutti dietro a Italiano”.

Su Vlahovic: “Sono sempre accanto alla squadra e ai giocatori, con Dusan parlo ogni giorno. Stiamo lavorando per un rinnovo, non so se arriva oggi tra settimane o tra qualche mese ma per ballare bisogna essere in due, non si balla da soli”.




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