Verso Fiorentina-Spezia, Italiano: “Mai nemico dello Spezia, ma perdere mi fa andare in bestia”

Vincenzo Italiano, tecnico della Fiorentina, presenta in conferenza stampa ol match contro il "suo" ex Spezia. Affrontare lo Spezia? Non è per me una partita come le altre, quei due anni straordinari dove ho conosciuto un ambiente e persone fantastiche. Sono partite che non sono belle da affrontare a livello emotivo. Però si scende in campo per ottenere una vittoria. Non posso pensare di essere un nemico della gente di La Spezia, non mi passa nemmeno pe l'anticamera del cervello. Traccia di Italiano? Ognuno ha il proprio modo di interpretare il calcio, non mi sono mai posto il problema di vedere se lo Spezia propone qualcosa del passato o meno. Per noi è importante ripartire subito dopo una sconfitta.

La ripartenza della Fiorentina? Ho il fuoco dentro, sto iniziando a non accettare queste sconfitte immeritate. Ogni volta che sento il triplice fischio, sto male. Cinque sconfitte sono tante, perdere mi fa andare in bestia. Se non le puoi vincere, non le devi nemmeno perdere. Una prestazione così all'Olimpico non può andare incontro ad una sconfitta. 

Lo stadio Franchi? Quando venivo da giocatore il pensiero cominciava da qualche giorno prima, per controbattere blasone e claore della piazza. Mi auguro che da qui alla fine in casa la Fiorentina possa togliersi tante soddisfazioni

Attacco sterile? Abbiamo il secondo possesso palla in Italia, per i 15 punti che abbiamo molto passa da questo aspetto. Non esiste per me che la Fiorentina non abbia mai tirato in porta, se poi la palla ha attraversato 5/6 volte l'area avversaria. Dobbiamo avere maggior concretezza, dobbiamo crescere in intraprendenza. Con maggior furore non avremmo perso due trasferte 1-0. Le partite vanno analizzate nel complesso. La responsabilità non ricade solo su Vlahovic, abbiamo tre accattanti e portiamo tanti giocatori nella metà campo avversaria, mezzali e terzini compresi.

 Castrovilli? Gaetano è un giocatore che ha caratteristiche diverse rispetto ai compagni di reparto. Ha conduzione palla al piede e capacità di strappare, deve aver fiducia nei suoi mezzi e pretendere di più da sé stesso. Non può accontentarsi di una buona prestazione, lo vorrei sempre determinante in campo. Da un punto di vista fisico va recuperato, perché l'infortunio è stato brutto. Gli abbiamo concesso 60' e sta ritrovando pian piano la forma fisica migliore.

Bonaventura? Ha sempre giocato, ho cercato di dargli un tempo di riposo perché ha sempre spinto. Con tre partite in una settimana, è giusto cercare una rotazione. Per noi è importante, è l'unico centrocampista ad essere andato in goal. Con i giocatori di qualità come lui dobbiamo alzare le percentuali sotto porta. In queste partite sono arrivati tantissimi traversoni, con maggior fame la Fiorentina poteva avere più goal all'attivo.

Calendario e sosta? In queste partite ravvicinate non c'è la possibilità di preparare la partita in ogni dettaglio. Va fatto tutto in un solo allenamento ed è la difficoltà più importante. Poi nella gestione delle energie, con poche ore di recupero. Quando preparo una gara con più giorni di lavoro, mi sento più protetto personalmente.

Saponara? Ha già stretto i denti contro il Cagliari, dopo la gara ha accusato un po' di dolore al ginocchio. Ho deciso di rischiarlo per quei 20' finali con la Lazio, perché può determinare in maniera decisiva. Ci tengo a dire che col Cagliari si è confermato che la prestazione dei tre davanti determina il giudizio sulla squadra. Il resto della squadra trae vantaggio dal rendimento offensivo: coi rossoblù il tridente è stato fantastico.

Ritmi alti e cali di rendimento? La Fiorentina per competere con le otto davanti, deve andare a mille all'ora sempre. Se non entra in campo con quel furore e abbassa un po' la guardia, la squadra ne risente. Quando non riusciamo ad andare fuori giri, come a Venezia, si vede e andiamo in difficoltà. La Fiorentina non deve mai sottovalutare la partita, nemmeno con lo Spezia. Domani non è una partita semplice, così come lo avevo detto prima di andare a Venezia.

Rapporto con gli arbitri? Non sono mai stato espulso in quattro anni di panchina. Cerco di instaurare un dialogo corretto, ho rispetto della classe arbitrale. Nell'arco di un campionato si possono avere situazioni a favore ed altri in cui si può recriminare. Ognuno si comporta come vuole, ma personalmente porterò avanti sempre questo rapporto sereno.



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