Paulo Sousa al Pentasport: "Credevo davvero allo Scudetto"

Il tecnico portoghese in esclusiva a Radio Bruno

Paulo Sousa torna a parlare di Fiorentina. Non accadeva da tantissimo tempo. L'ex allenatore viola, che domenica era presente allo stadio, è stato ospite del "Pentasport" negli studi di Radio Bruno a Firenze. Un'occasione ghiotta per chiedergli un parere sulla squadra di Italiano e riannodare il filo della sua esperienza a Firenze, rimasta con alcune questioni in sospeso. Queste le parole del portoghese: 

"L'esperienza alla Fiorentina resta positiva e ringrazio i Della Valle e chi mi ha permesso di lavorare in una piazza unica come Firenze. Rimane la gioia di aver visto giocare una squadra che andava a dominare sul campo. Ricordo quando a inizio stagione Mario Suarez in una intervista disse che potevamo puntare alla Champions, nello spogliatoio mi arrabbiai con lui: 'Ma cosa sei andato a dire, perchè non possiamo pensare anche allo scudetto?'. Il primo lavoro fu convincere i giocatori sulla mia idea di calcio, Alonso stava andando al Sunderland, Bernardeschi era vicino al Sassuolo, poi arrivò Kalinic. Chiesa? Non solo lo feci esordire ma dissi che poteva diventare il capitano della Fiorentina, ricordo ancora le vostre facce sbalordite in sala stampa.

Poca qualità nella Fiorentina di oggi? La qualità è relativa. Senza dubbio il centrocampo viola ha più fisicità, ieri Amrabat è stato determinante soprattutto nelle transizioni ma sta crescendo tanto anche col pallone. Poi c'è Bonaventura che è un giocatore intelligente, sarebbe stato benissimo nella nostra Fiorentina, anche se sono due squadre diverse. Credo che ci debba essere sempre fiducia, questo è un campionato con tanto equilibrio e la passione di Firenze può spingere la squadra verso risultati importanti.

Dalla panchina del Franchi si sente tutto, è uno stadio particolare in questo senso. Se non sei preparato a questa situazione, ti può condizionare durante la partita, ma poi ho conosciuto anche l'aspetto dell'ironia dei fiorentini.

Il mercato di gennaio 2016? Io ho un senso di onestà e frontalità e quel momento avrei potuto gestirlo meglio. Ho creato una tensione che avrei potuto evitare e che ha influito sulla stagione, però sei ambizioso, sei gasato per come sta andando la stagione. Da lì gli avversari hanno iniziato a prenderci le contromisure e non siamo riusciti a mantenere lo stesso livello.

Il mio futuro? Sono aperto a tutto. Dopo Firenze ho avuto alcune esperienze importanti, forse ho sbagliato alcune decisioni. Oggi ho voglia di tornare a casa, dove ho avuto successo e gioia da calciatore e da giocatore. L'Italia? (ride, ndr)".



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